Mata: “Seguo dei piccoli riti scaramantici”

Juan Mata ha risposto ieri ad alcune domande ricevute da diversi tifosi sulla pagina Facebook ufficiale del Manchester United. Il fantasista spagnolo rivela di essere un po’ scaramantico, raccontando anche chi, fra i suoi compagni di squadra, porterebbe con sé per una partita di calcetto, fino a parlare della sua vita a Manchester.

Segui qualche rito scaramantico prima della partita? – Steven Michael Lake
“Seguo qualche rito, sì. Ho sempre messo per primo lo scarpino sinistro e, poi, ho sempre mosso il primo passo sul terreno di gioco con il mio piede destro. Sono solo piccole cose stupide, ma le faccio sempre.”

Qual è stata la cosa principale che ti ha spinto a firmare per il più grande club del Mondo? – Philip Sartain
“È la sensazione che si prova quando si gioca in un club così grande, sapendo che ti seguono milioni e milioni di persone in tutto il Mondo.”

Chi dei tuoi compagni di squadra sceglieresti di avere al tuo fianco in una squadra di calcio a 5? – Shine Scaria
“Non voglio essere ingiusto nei confronti di tutti gli altri, ma sicuramente sceglierei una squadra offensiva. Quindi sarebbe composta da me, Wazza [Wayne Rooney], Robin [van Persie], Radamel [Falcao] e Ángel [Di María]. Ander [Herrera] sarà arrabbiato con me, ma non mi dispiace!”, ha rispondo ridendo.

Qual è il goal più bello che hai mai segnato?  – Hasnat Iqbal
“Non sono sicuro se esiste qualche filmato su di esso, ma direi quello che ho segnato per la Spagna Under-19. È stato un pallonetto da centrocampo. È stato un bel goal, sono felice di averlo realizzato.”

Hai avuto il tempo di visitare diversi posti dentro e intorno a Manchester e in campagna; qual è il tuo preferito? – Jane Grantham
“A me piace tutto ciò che riguarda lo stile di vita che ho qui. È molto rilassante. Sono stato in molte zone diverse della città e sono stato anche in altri posti, come Chester e il Lake District, che erano molti belli. Mi sto divertendo a scoprire sempre più cose sull’Inghilterra perché il nord è diverso dal sud.”

Marco Antonucci