lunedì , 29 Aprile 2024
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Thank You, Paul Scholes – Un saluto ad un Genio sottovalutato

Tre giorni fa ci è toccato salutare, con la conseguente amarezza che lascia il ritiro di una leggenda, Edwin van der Sar. Nella serata di ieri ci è toccato salutarne un’altra che, a differenza del portiere olandese, ha concentrato tutta la sua carriera nel Manchester United: Paul Scholes.
Chi, come me, è tifoso dello United da diversi anni sa bene che si sta parlando di un vero e proprio Maestro.
Passaggi mai banali e, quasi sempre, precisi; lanci e aperture disegnate con arte e precisione; agonismo e grinta da far intimorire qualsiasi avversario e, soprattutto, una potenza nel tiro da far tremare anche i muri.
Poco, troppo poco, comunque per descrivere a pieno la grandezza e le qualità avute da questo ragazzo dai capelli rossi nella sua splendida carriera.
Potrei citare goal pazzeschi e fondamentali come il goal vittoria contro il Barcelona, semifinale di ritorno della Champions League 2007/2008, come quello con cui piegò l’Arsenal degli Invincibili nella semifinale di FA Cup 2003/2004, come il colpo di testa vincente all’ultimo secondo del derby contro il City di due stagioni fa, oppure quella volé stupenda e precisa contro l’Aston Villa nella Premier League 2006/2007, ma neanche tutti questi goal da cineteca potrebbero dare un quadro completo delle sue straordinarie qualità.
Personalmente, di lui mi è sempre rimasto impresso il modo e la semplicità con cui prendeva in mano il centrocampo anche in gare dove eravamo decimati dalle assenze o in difficoltà. Adeguava la sua classe e la sua precisione alle caratteristiche dei compagni, senza pensare mai a sé stesso e senza mai perdersi in giocate che potessero apparire egoistiche. Mai. L’umiltà e l’impegno hanno sempre segnato la sua carriera, anche nei momenti più difficili. Uno dei suoi pochi, se non l’unico difetto, è stato quello di eccedere un po’ troppo nei contrasti in diverse occasioni (caratteristica, molto probabilmente, ereditata da un altro gigante e suo amico come Roy Keane). Ma, comunque, senza mai lasciarsi andare a reazioni scomposte o a proteste ipocrite (vedi il comportamento dei giocatori del Barcelona di Guardiola) e, soprattutto, senza mai ingannare i propri avversari con simulazioni o sceneggiata da teatro.
No, Paul Scholes non ha mai avuto bisogno di tutto ciò per mostrare la sua grandezza e per aiutare la sua squadra. Si è sempre nascosto dietro il successo dei compagni, senza mai voler conquistare le attenzioni dei media nonostante ne avesse (e ne abbia tutt’oggi) tutti i motivi del Mondo.

Come ogni grande campione della storia, purtroppo, anche lui si porterà dietro qualche rimpianto in mezzo ad una serie di successi incredibili.
Il primo, sicuramente, sarà quel maledetto rigore paratogli da Jens Lehmann nella finale di FA Cup 2004/2005 che costò la sconfitta nei calci di rigore. Però, ovviamente, non bisogna dimenticare che appena un anno prima era stato proprio Scholes a bucare Lehmann e a regalare l’accesso in finale di FA Cup.
Un altro è, certamente, la squalifica subita nella semifinale di ritorno contro la Juventus nella Champions League 1998/1999, la quale gli fece saltare l’ambitissima finale (poi vinta e passata alla storia nel modo che tutti sappiamo). Ciò, comunque, non gli impedì di chiudere la stagione da protagonista segnando nella vittoria per 2-0 in finale di FA Cup contro il Newcastle United di Alan Shearer.
L’ultimo, non per ordine d’importanza, è sicuramente quello di non essere riuscito a chiudere la carriera conquistando la sua terza Champions League e perdendo un’altra finale contro il Barcelona.

Ma anche rimpianti di questo tipo, non potranno mai offuscare minimamente una carriera da sogno come la sua e cancellare le tante, veramente tante, soddisfazioni e vittorie raccolte con l’unico club che ha mai amato ed onorato nella sua carriera. Ha raccolto elogi dai più grandi campioni, come Zinedine Zidane, come Alessandro Del Piero, come Pelé (presente ieri sera nel suo Testimonial Match) e come Raúl. Non è mai stato messo in dubbio dal suo tecnico e dai suoi tifosi, ha sempre offerto un rendimento meritevole di lode nonostante gli anni si facessero sentire. Senza ombra di dubbio, lo si può definire un calciatore completo sotto tutti i punti di vista.

Ieri sera è andato in scena il suo Testimonial Match contro i New York Cosmos dell’amico, nonché ex compagno di squadra, Eric Cantona. Lo United ha trionfato con un sonoro 6-0 (Scholes, Rooney [Rigore], Anderson, Welbeck e doppietta di Diouf) e Scholes ha aperto le marcature con uno dei suoi classici goal: tiro potente dalla distanza, imparabile per il portiere. Un goal che raffigura in maniera perfetta il suo cavallo di battaglia. Il tutto difronte ad una splendida cornice di pubblico, nonché sotto gli occhi di Pelé (presidente onorario dei New York Cosmos) e sotto quelli di coloro che hanno seguito ed amato Paul per tutta la sua carriera.

Ora, Paul si concederà un po’ di tempo libero da condividere con la propria famiglia e non si sa ancora nulla su quale sarà il suo futuro. Se da dirigente o da allenatore, se da commentatore sportivo o da opinionista, ma quel che è certo è che, per noi Red Devils, resterà sempre un maestro del centrocampo ed un eroe da ricordare a vita.

Mi mancherà Paul… Mi mancherà la meravigliosa sensazione che provavo quando, raccogliendo il pallone, dava l’idea di poter creare un qualcosa di speciale da un momento all’altro o di poter sfondare la porta con un missile. Mi mancherà la sua presenza, anche, in panchina perché se la partita andava male pensavo sempre “adesso, magari, entra Paul e lui la cambia”. Ci saranno, come già detto per van der Sar, altri giocatori che potranno ricoprire degnamente il vuoto lasciato dal suo ritiro ma, sia a livello tecnico che umano, molto difficilmente qualcuno di loro potrà mai prendere il suo posto nei nostri cuori.
Lui era magico, lui era semplicemente Paul Scholes.

Red Army Italy saluta con un caldo abbraccio Paul Scholes, uno dei pochi e veri campioni ancora rimasti in un calcio che diventa sempre più uno show e meno sport.

Marco Antonucci

Bio di Red Army Italy

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