venerdì , 19 Aprile 2024
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A. Pereira: “Sono maturato molto e sono pronto a fare cose importanti nello United”

Andreas+Pereira+Manchester+United+vs+Leicester+4mn9PQyjdlxxAndreas Pereira, dopo aver vissuto delle intense e produttive esperienze in prestito in altre squadre, si sente finalmente pronto a lasciare il segno anche nel Manchester United, dove potrebbe occupare diversi ruoli grazie alla sua versatilità.

In una lunga intervista concessa al sito ufficiale del club, ManUtd.com, il giovane e versatile talento brasiliano ha risposto a diverse domande, apparendo determinato e fiducioso circa la sua carriera con la maglia dei Red Devils.

Il tuo percorso allo United è stato affascinante; dalla squadra giovanile a quella Under-23, dalla cessione in prestito al ritorno in prima squadra. Tornando con la mente a quando hai firmato per il club, cosa hai provato al tempo?
“Per me, è stato qualcosa di molto, molto speciale. Avevo 16 anni quando sono entrato far parte del club, lo ricordo come se fosse ieri: quando arrivai al campo di allenamento e vidi tutti gli altri, fu davvero speciale per me.”

Ci sono partite che ricordi in modo particolare dei tuoi primi periodi trascorsi nel club?
“Ne ricordo diverse. Nella mia prima gara con la selezione Under-18, piovve così tanto che fu sospesa la partita e, ovviamente, ricordo le finali nelle quali giocai con le Reserves quando vincemmo il campionato, fu davvero memorabile.”

Successivamente, sei subito entrato a far parte dell’Under-23. Chi ascoltavi di più e chi dava dei buoni consigli?
“Giocai molto con Adnan [Januzaj] perché era un mio caro amico e [anche] il manager, Warren Joyce, mi aiutò molto. Fu molto bello poter imparare dai giocatori con cui giocavo insieme e specialmente da Warren, perché mi aiutò molto. Mi ha insegnato cose che non facevano parte del mio repertorio, come correre molto, e mi ha reso davvero forte a livello mentale, quindi sono molto grato [a lui].”

Hai giocato in diversi ruoli nell’Academy. Quanto ti è stato d’aiuto ricoprire diverse posizioni?
“Credo che sia stato davvero un bene perché sono un giocatore versatile; posso giocare ovunque in campo e capisco come devono correre i giocatori, quindi mi ha aiutato molto [ricoprire diversi ruoli]. Anche se non gioco in un determinato ruolo in quel momento, so cosa deve fare un esterno destro, cosa deve fare un centrocampista, perché ho giocato in questi ruoli.”

Ci sono delle partite in particolare che ricordi del tuo periodo trascorso nell’Under-23?
“Mi piacque la partita che giocammo a Liverpool. Penso che si trattasse di una semifinale, quando segnai e vincemmo per 1-0. [Anche] quella contro il Tottenham, quando vincemmo il campionato con le Reserves con un goal di [Guillermo] Varela all’ultimo minuto, fu davvero speciale. Ci furono diverse partite, specialmente con le Reserves, che vincemmo all’ultimo minuto.”

Hai debuttato in prima squadra in un match di League Cup nel 2014. Deve essere stato molto bello entrare a far parte della prima squadra…
“Sì, è stato un momento speciale per me. Abbiamo perso quella partita [contro il Milton Keynes Dons], ma fu comunque davvero speciale, per me, indossare la divisa della prima squadra per la prima volta.”

Il tuo debutto in Premier League è arrivato qualche mese dopo, nel Marzo 2015, contro il Tottenham Hotspur. Come è stata quella giornata?
“Ero un po’ nervoso, ad essere onesti. Era la mia prima volta all’Old Trafford in una partita di Premier League. Quando sono entrato campo, stavamo già vincendo, ma mi sentivo ancora un po’ nervoso. Nei primi 5 minuti, guardavo il pubblico attorno a me, ma in seguito mi sono calmato un po’ e ho giocato. Non fui coinvolto molto [nel gioco], ma mi sentivo comunque molto felice.”

Hai vissuto due parentesi in Spagna, con il Granada e il Valencia. Quanto hanno contribuito queste due esperienze a renderti il giocatore che sei adesso?
“Questi due prestiti sono stati molto importanti per me. Penso di essere cambiato totalmente dopo queste due esperienze: sono più maturo, gioco come un adulto. Penso di essere cresciuto davvero molto giocando in quei posti. Penso che mi abbiano aiutato davvero molto e penso che, se fossi rimasto qui, non sarei mai cresciuto come ho fatto andando via in prestito, quindi penso mi abbiano aiutato molto.”

Queste esperienze devono averti aiutato molto anche fuori dal campo perché ti sei ritrovato a vivere da solo in un paese diverso…
“Sì, è stato diverso. Vivevo da solo e gestivo tutto da solo. Le persone qui nel club si sono prese cura di me, mi chiamavano per vedere se stessi bene. Ma è diverso vivere in un paese differente. Parlo portoghese, ma il primo anno dovetti adattarmi allo spagnolo. Ma è stato un bene per me, sono diventato più forte, sono un giocatore completo e sono pronto a giocare adesso.”

Hai giocato di più sugli esterni in Spagna, mentre sei tornato a giocare in zone centrali del campo qui allo United. Come è stata, per te, questa transizione?
“Di solito, gioco sempre a centrocampo, ma in Spagna giocavo più a sinistra che a destra. Ora sono tornato in mezzo al campo. La transizione è stata normale perché sono sempre stato un centrocampista, quindi è stata abbastanza facile per me. Ma, naturalmente, giocherò ovunque voglia il manager. Se vorrà che giochi a centrocampo, giocherò lì. Se vorrà farmi giocare sulla fascia, giocherò sulla fascia.”

Durante la fase pre-stagionale, abbiamo avuto modo di vedere quanta fiducia riponga in te José Mourinho. Ciò ti dà ulteriore sicurezza?
“Sì, sono davvero fiducioso e sono davvero felice che il manager mi abbia dato questa opportunità. Voglio dimostrare a lui e a tutto lo staff cosa sono capace di fare e che posso aiutare la squadra.”

Nella pre-season, hai dimostrato di essere maturato molto come calciatore. Questo è uno dei risultati della tua esperienza in Spagna?
“Sì, penso di essere cambiato molto. Sono più maturo, faccio meno errori, sono più costante di prima, quindi spero di riuscire a mantenere questo trend e di essere più costante in ogni partita.”

Avrai sicuramente ripensato alla prima gara della stagione contro il Leicester City. Come valutati la tua performance dello scorso Venerdì?
“Penso di aver giocato una buona gara, non ho perso molti palloni e ho aiutato molto la difesa. Ho giocato diverse palle e spesso ho avviato l’azione dalla difesa. Ho svolto il mio lavoro e spero di poterlo fare ancora in molte altre partite.”

Domani affronteremo il Brighton & Hove Albion e un tuo ex compagno di squadra, Martín Montoya, che si è unito ai Seagulls durante l’estate…
“È un bravissimo ragazzo, con una bella personalità, ed è anche un ottimo giocatore. Lo conosco molto bene, ma mi conosce molto bene anche lui, quindi sarà bello rivederlo.”

Il fatto che squadre come il Brighton & Hove Albion possano spendere molti soldi, e comprare giocatori come lui, dimostra quanto sia bella e competitiva la Premier League…
“Naturalmente. È il più grande campionato al Mondo, lo dimostra anche il fatto che chi gioca in grandi club come il Valencia voglia comunque venire a giocare in Premier League.”

Sarebbe importante prolungare la nostra buona partenza e continuare a vincere, non sei d’accordo?
“Sì, dobbiamo continuare a vincere le nostre partite e continuare ad andar forte.”

Marco Antonucci

 

Bio di Marco Antonucci

Presidente e caporedattore di Red Army Italy, tifoso del Manchester United dal Dicembre 2005.

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